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lunedì 17 maggio 2021

Roberta Guarinoni

Mi occupo di Psicologia e Benessere e ritengo che il colore sia la miglior espressione di Sé e del Sé, sono quindi fiera di poter accompagnare i suoi pazienti “allo specchio”

Mi chiamo Roberta Guarinoni, sono una Artista, Psicoterapeuta e Arte terapeuta di Trento. Senza dilungarmi in noiose presentazioni accademiche ((tanto le potete leggere in rete)), vi dico solo che ringrazio tantissimo la mia collega, la Dott.ssa Valentina Zanon, che dopo una breve telefonata, mesi fa e per tutt’altri motivi, si è ricordata di me e mi ha per offerto l’opportunità di inaugurare, con alcune mie opere artistiche, il suo nuovo spazio.

Mi occupo di Psicologia e Benessere e ritengo che il colore sia la miglior espressione di Sé e del Sé, sono quindi fiera di poter accompagnare i suoi pazienti “allo specchio”, strumento con cui lei lavora, facendoli sentire le emozioni che io stessa ho trasfuso nelle mie tele:

  • “Luce d’estate nel bosco” è un’opera in cui è il verde, il colore del cuore, a predominare. Se la osservi ti dona serenità, ma anche magia, forza. Brilla: perché c’è il sole dentro e gli scoiattoli sui rami, in alto anche se non li vedi ci sono; è molto dinamica, cresce, si espande, come la Natura, è linfa che scorre;

  • “Neve sul lago”, al contrario, libera spazio, respiro, per sincronizzarti, per centrarti, è silenzio rarefatto; offre un senso di meditazione sul sublime, questa tela è nata dopo una passeggiata sulle rive di un lago ghiacciato, quest’inverno. Che dite? Forse è un po’ zen.

  • “Scorre vita” è un’opera nata per celebrare la forza del cambiamento, del concepimento, quindi è rossa, come la Nascita: è sangue che si trasforma in altro da sé. Richiama anche il concetto del lasciar andare, di seguire il filo rosso delle “accadenze”, senza forzare, perché quando si è iniziata una terapia non si è mai come quando finisce.

  • infine, “l’Albero delle farfalle”, un lavoro del 2002, fa parte del mio “passato” di artista esperta di arte Tinga-Tinga (una corrente pittorica della Tanzania), che, per la sua allegria, ben accompagnerà i pazienti più piccoli rallegrandone il cuore. Perché la gioia se non è l’unico obiettivo, di certo è parte del processo di guarigione e perché ogni “grande” è stato prima un bimbo.